Solo a guardare ogni singolo coltello si può capire quanto sia chiara l'intenzione del maestro costruttore di raccontare le sue origini e le sue passioni. Creare tali opere d'arte, sicuri che chi le utilizzerà lo farà con occhio di riguardo e con la convinzione che il coltello è simbolo di vita e di continuità delle tradizioni.

Il coltello era uno strumento importante e fondamentale per le esigenze della vita di allora, un oggetto talmente importante che per la sua produzione il pastore si doveva rivolgere a dei veri specialisti: infatti era uno dei pochi strumenti, che non era in grado di fabbricarsi autonomamente. Produrre un coltello ora è sinonimo di passione e di fatica, se completamente fatto a mano , senza l'ausilio di strumenti tecnologici avanzati.

L’arte e l’abilità dei coltellinai sardi è un fatto noto in tutto il mondo. Da millenni il popolo sardo produce lame di qualità eccellente accompagnate da decorazioni artistiche di incredibile bellezza e valore artigiano.

Abitudine diffusa e assai gradita in Sardegna, soprattutto tra gli uomini, è di ricevere in regalo uno di questi magnifici coltelli che gli artigiani realizzano i manico d’osso e lama in acciaio. Non è un regalo come gli altri, ha un significato molto profondo. Oltre a essere un gesto di grande amicizia, rispetto e riconoscimento del valore altrui (soprattutto se il coltello è di grande pregio), è un auspicio di un felice futuro: serve a tagliare tutti i “rami secchi” del passato e concentrarsi sul futuro.

Prima di farvene regalare uno da un vostro amico o da un parente, però, è bene sapere una piccola cosa. Tecnicamente il coltello non si regala. Chi lo riceve è obbligato, secondo la tradizione, a regalare una moneta (di pochissimo valore) alla persona da cui lo riceve. In questo modo il coltello non servirà mai a separare l’amicizia.

Non solo la creazione di un coltello è importante: mantenere la tradizione è poter dimostrare la passione in ambienti e luoghi dove si può parlare con la gente, raccontare la propria passione e spiegare quanto sia importante la cultura sarda, anche solo in uno strumento quotidiano come il coltello.

Potrete trovarmi in tanti spazi espositivi in molte fiere e sagre sia nella zona di Budoni che nella provincia di Bergamo. Perché andare al mercato oggi? Principalmente per tre ragioni: il contatto umano, la possibilità di scelta e la qualità. Per me vendere al mercato significa raccontare il mio prodotto, avere contatti con persone interessate e anche solo di passaggio , dare consigli e scambiarsi punti di vista e osservazioni. Raccontare di come la mia generazione fosse abituata a fare la spesa tra i banchi, un mondo familiare che oggi non so se sia scomparso, ma si è molto limitato. Amo stare con la gente.